I pianeti transpersonali tra Cosmo e realtà.
Nell’ambito astrologico la scoperta dei pianeti transgenerazionali ha simboleggiato l’inizio di un’apertura dell’umanità verso un nuovo ordine di coscienza, la possibilità di andare oltre i limiti conosciuti di Saturno e di superare in questa maniera l’unico orizzonte umano fino a quel momento visibile: la realtà.
Urano, Nettuno e Plutone sono detti pianeti transpersonali perché, non essendo rintracciabili a occhio nudo dalla Terra, si trovano oltre la soglia della percezione e della coscienza umana e quindi, in un certo senso, rappresentano influenze che operano al di là della consapevolezza ordinaria e immediata delle persone.
Questi tre pianeti invece, nella loro complessità innata, ci permettono di addentrarci nei messaggi invisibili e nei misteri del Cosmo, di oltrepassare il limite della realtà conosciuta.
I pianeti transpersonali secondo Rudhyar.
Dice Dane Rudhyar nel libro “The Galactic Dimension of Astrology”:
“Tutto il sistema solare si vede sotto una nuova luce, la luce della relazione che ha con la galassia. Questa luce mette in risalto la differenza tra i pianeti che girano all’interno dell’orbita di Saturno – incluso lo stesso Saturno – e i pianeti trans-saturniani, Urano, Nettuno e Plutone.
Quello che voglio dire con la relazione che il sistema solare ha con la galassia è il fatto che, dal punto di vista “olarchico” che sto presentando, due forze sono attive all’interno del nostro sistema solare: l’attrazione della gravità esercitata dal sole e un’altra forza, la cui natura non possiamo ancora comprendere, la “forza galattica”.
E questo termine, forza galattica, dovrebbe essere inteso come la forza del tipo di energie – e ancora meglio, della qualità dell’esistenza – che si estende per tutto lo spazio galattico. La potenza relativa di queste due forze cambia a seconda della regione del sistema solare che si considera.
Nella regione limitata dall’orbita di Saturno, la forza dell’autocrata solare è dominante; oltre Saturno, la forza galattica supera la forza solare. Tuttavia, le due forze sono attive in tutto il sistema; sono attive all’interno dell’uomo, perché ognuna delle cellule dell’uomo esiste nello spazio galattico, così come nello spazio eliocosmico e nella biosfera.”
Continua Rudhyar:
“Lo spazio galattico è uno spazio all’interno del quale le stelle si relazionano tra loro. Lo spazio eliocosmico è uno spazio all’interno del quale i pianeti e altre entità materiali si relazionano tra loro. Lo spazio biosferico è uno spazio all’interno del quale gli organismi viventi stabiliscono relazioni tra loro. Questi spazi differiscono nella loro natura o nella qualità delle relazioni che vi hanno luogo; tuttavia, lo spazio maggiore contiene quello più piccolo, perciò l’uomo, che normalmente agisce all’interno dello spazio biosferico, è anche influenzato dallo spazio galattico e dalla relazione tra le stelle – anche se generalmente non se ne rende conto. La sua coscienza non opera a livello galattico; tanto meno può agire fisicamente a quel livello. Tuttavia, la coscienza è sempre alla guida dell’attività concreta, la quale opera su una base collettiva.”
Infine scrive:
“Nel linguaggio dell’astrologia, Urano, Nettuno e Plutone, come agenti della Galassia, possono essere voci molto fastidiose, perché ovunque il potere saturnino, inerente in ogni forma e limite, si materializzi nella cittadella dell’ego umano, queste forze si riferiscono alle sfide della vita e ai disordini di molti tipi. Tuttavia, le crisi così provocate sono mezzi catartici che conducono a un fine intrinsecamente costruttivo e potenzialmente glorioso.
Urano, Nettuno e Plutone sono agenti della trasformazione e, a livello umano, i processi di trasformazione sono parti integranti dell’organismo totale della personalità. Costituiscono un quarto livello di attività funzionale, il cui scopo è permettere l’azione di un quarto livello di coscienza – la dimensione galattica”.
Le funzioni di Urano, Nettuno e Plutone.
I pianeti transpersonali o transaturnini rappresentano quindi delle energie molto lontane dalla coscienza e dalla possibilità di comprensione umana. Sono energie talmente distanti da noi che nella maggiorparte dei casi non riusciamo nemmeno a registrare ed integrare. Sono presenti nel Cosmo e al tempo stesso in noi ma non riusciamo a comprenderli.
A livello astrologico sappiamo che ognuno di questi pianeti porta con sé temi di trasformazione radicale e di cambiamento.
Urano simboleggia l’innovazione, la ribellione e l’imprevisto, stimola la liberazione da schemi obsoleti e la ricerca di nuove idee. Nettuno rappresenta il mondo dell’illusione, della spiritualità e dell’arte, invita alla connessione con il divino e all’esplorazione dei confini tra la realtà e l’immaginazione. Plutone invece incarna il potere delle profondità, delle trasformazioni profonde, del potere personale e della rigenerazione attraverso la distruzione delle vecchie strutture.
Questi pianeti hanno prima di tutto un impatto collettivo e generazionale non indifferente: le loro influenze per segno accompagnano nel lungo periodo intere generazioni di persone e spingono verso nuovi cambiamenti di paradigma a livello sociale e storico.
Il problema si presenta a mio avviso quando vogliamo comprendere come agisce e si comporta il pianeta transpersonale a livello individuale, come agisce sul singolo essere umano, visto che non incarna nessuna funzione personale o sociale.
I pianeti transpersonali nella vita umana.
A livello individuale i pianeti transpersonali sono ancora più difficili da comprendendere e da integrare perché incarnano temi che vanno oltre la realtà quotidiana della misera vita umana.
Se, come diceva Rudhyar, i transaturnini sono i messaggeri della Galassia, come potrà il singolo individuo comprendere un livello così lontano? Sembrerebbe impossibile, ed infatti anche nel nostro stesso ambiente astrologico non sempre vengono riconosciuti e accettati di buon grado.
C’è da dire poi, che Urano, Nettuno e Plutone non smettono per questo motivo (cioè per il fatto che sono di difficile comprensione per l’essere umano) di manifestarsi nelle nostre misere esistenze individuali. Anzi, e qui ci scontriamo con la loro naturale incongruenza, lo fanno in maniera anche potente, distruttiva o disorganizzante.
Il loro significato appare così misterioso all’essere umano medio, proprio perché rimanda ad un livello superiore di coscienza a cui possiamo accedere quando siamo spiritualmente pronti, quando abbiamo fatto un lavoro personale di comprensione delle nostre dinamiche “terrene” (personali, familiari e relazionali), quando siamo pronti ad aprirci ad un livello di coscienza superiore nel quale l’ego può, per una volta, essere messo da parte.
Questo processo di comprensione ed integrazione dei pianeti transpersonali avviene di solito quando ci siamo ben addentrati nell’età adulta, normalmente nella seconda parte della vita. In una fase precedente sembrano unicamente svolgere una funzione che potremmo definire di “distorsione” della realtà sub-lunare.
Per comprendere meglio come funzionano Urano, Nettuno e Plutone allore risulta molto utile il concetto di “polarità transpersonali”, introdotto da una ventina di anni ormai ed oggi internazionalmente diffuso. In Italia purtroppo risulta completamente sconosciuto.
Credo infatti (almeno da ciò che mi rimanda la ricerca su Google per la data attuale, luglio 2024), di essere l’unica astrologa del nostro Paese che utilizza (e anche da parecchio tempo) tanto in teoria come nella pratica dei consulti questa importante nozione.
Che cosa sono le polarità transpersonali.
Partiamo dalla considerazione che, a seconda del nostro personale tema di nascita, possiamo avere una minore o maggiore presenza di uno di questi pianeti transaturnini.
Potremmo pensare che è il destino che ci siamo scelti nell’incarnare in un determinato momento. Veniamo quindi a lavorare evolutivamente con uno o più pianeti transpersonali (in alcuni casi, molto meno frequenti direi, anche con nessuno dei tre).
Quando Urano, Nettuno e Plutone sono presenti in quantità significative nel Tema Natale (li dobbiamo valutare per casa e per aspetti per poter determinare la loro portata), l’essere umano non è in grado di ricevere in maniera corretta una informazione così destabilizzante la quale, invece di essere ricevuta correttamente dalla psiche, la tende ad invadere.
Si formano perciò le cosiddette “polarità transpersonali”, che non sono altro che polarizzazioni della coscienza individuale, estremi che si trovano in opposizione tra di loro e ai limiti rispetto al normale funzionamento psichico della persona.
Conseguenze delle polarità transpersonali.
Le polarità transpersonali sono in grado di alterare tutta nostra la percezione personale e quindi tutto il tema natale.
È una considerazione di assoluto rilievo questa, perché ci possono marcare in maniera così forte da condizionare tutte le altre funzioni planetarie, tanto personali come sociali.
Di fronte alle manifestazioni almeno inizialmente incomprensibili dei pianeti transaturnini ogni essere umano reagisce perciò in forma diversa e totalmente particolare ad una energia così intensa.
Questo fenomeno conduce perciò ad una polarizzazione della coscienza, manifestandosi in fluttuazioni estreme basate sulle funzioni planetarie coinvolte.
La reazione del singolo individuo rispetto alla forte presenza di un transpersonale dipende dal suo punto di vista di base, dalle identificazioni al proprio tema natale e quindi dalle lenti attraverso cui vede il mondo, che sono naturalmente riconoscibili attraverso l’analisi del tema classico (dalla Luna a Saturno per intenderci).
Polarità transpersonali dirette e inverse.
Dicevamo che la polarità transpersonale e la conseguente polarizzazione della coscienza del singolo individio si verifica quando la struttura delle funzioni personali non riesce a integrare completamente l’energia del pianeta transpersonale in questione, causando una divisione interna e una separazione tra poli dissociati.
Da un lato, la coscienza può identificarsi eccessivamente con l’energia transpersonale (polo diretto); dall’altro, può reagire difensivamente rifiutando questa presenza e negandola (polo inverso).
In realtà, entrambi gli estremi polarizzati distorcono l’essenza più pura dell’energia transpersonale (perché fondamentalmente non viene compresa, perché l’essere umano medio non ne ha le capacità), e allontanano la coscienza da una manifestazione funzionale delle qualità intrinseche del pianeta in questione.
Questa dinamica di fluttuazioni all’interno delle polarità transpersonali segue un movimento oscillatorio nel corso della vita del singolo individuo, riflettendo il viaggio della coscienza attraverso gli estremi della polarità.
Solo nel corso del tempo, e con un grande lavoro interiore, i pianeti transpersonali si apriranno uno spazio verso un’assimilazione più completa e integrata all’interno del funzionamento della personalità. In molti casi, in assenza di questo lavoro di comprensione profonda, rimarranno a “disturbare” la vita del singolo individuo.
Conclusioni sul concetto di polarità transpersonali.
In un certo senso, a secondo della polarità transpersonale presente nel nostro tema (polarità uraniana, polarità nettuniana e polarità plutoniana), ognuno di noi è chiamato ad integrare profondamente il pianeta transaturnino e a dare il proprio contributo personale al viaggio dell’essere umano verso la comprensione di energie superiori che lo trascendono. Ma prima di poter arrivare a questo punto il singolo essere umano dovrà vivere l’esperienza transpersonale in maniera distorta e incomprensibile.
Il concetto di polarità transpersonale esplora quindi queste dinamiche distorsive e le strategie da mettere in atto per comprenderle e affrontarle.
In sintesi, per comprendere e integrare le polarità transpersonali è necessario un costante sforzo di equilibrio e un adattamento della psiche personale per accogliere e interpretare efficacemente l’intensità di queste energie cosmiche che eccedono la nostra comprensione umana limitata.
La tematica delle polarità transpersonali e della polarizzazione della coscienza umana che in questo articolo è appena introdotta perché molto complessa, è uno dei capisaldi della interpretazione umanistica del tema natale che propongo. È un concetto su cui, come dicevo in precedenza, lavoro da anni e che spiego in maniera amplia e approfondita nel Laboratorio di Tecniche di interpretazione del tema natale (prossima edizione inizio del 2025).
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Un abbraccio, Cristina.
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