Gli dei del cambiamento di H. Sasportas.

Nella vita inevitabilmente passiamo attraverso periodi di cambiamento, crisi o dolore. Alcune persone cadono completamente senza potersi più rialzare, altri emergono dal conflitto con una nuova sensibilità sommamente arricchita.

Il dolore e la crisi sono necessari in qualsiasi processo di crescita e di evoluzione. Nulla rimane per sempre tale come lo abbiamo conosciuto. Anche se è completamente umano retrocedere dalle situazioni dolorose, è tuttavia possibile considerarle come seme di qualcosa di nuovo e diverso.

La questione relativa al cambiamento non verte pertanto su come possiamo evitare il dolore o la crisi, ma piuttosto su come possiamo rispondere nella forma più creativa possibile.

Roberto Assagioli, fondatore della Psicosintesi, lo definiva come la “collaborazione con l’inevitabile”: accettare tanto la luce come l’oscurità, l’allegria come il dolore, trovando in tali situazioni non solo la maniera di crescere come persone ma anche la possibilità di imparare a ringraziare per questi momenti vissuti.

 Credito dell’immagine: Donald Tong

Nella maggioranza dei casi i periodi di crisi più profondi sono relazionati con transiti importanti come quelli di Saturno, Chirone, Urano, Nettuno o Plutone. Ognuno di loro ci offre il proprio dilemma, un evento o una prova diversi.

Il passaggio di Saturno ci propone una sfida con la realtà, Urano viene a tagliare qualcosa in maniera veloce e contundente, Nettuno genera un’immensa confusione, mentre Plutone disintegra letteralmente tutto quello che trova nel suo cammino.

Qualunque sia la questione principale che ci tocca affrontare, ognuno di questi pianeti non si allontanerà fino a quando non avremo imparato per bene la lezione.

Una maniera per trovare un senso alla vita è credere che in tutti noi esista un Essere Nucleare profondo che guida e regola il nostro sviluppo e la nostra crescita. Come già proponeva Aristotele, un seme di mela sa che dovrà trasformarsi in un albero di mele e non certamente in uno di pere. Alla stessa maniera il nostro Essere profondo sa in che cosa dobbiamo trasformarci e conosce il cammino per raggiungere il nostro destino.

Ed è proprio qui dove si rivela l’utilità del tema natale che si apre di fronte a noi come un seme, una mappa o una guida e ci porta a connetterci in maniera diretta e razionale con il nostro Essere Nucleare. Attraverso il tema natale quindi possiamo capire che tipo di seme siamo e in cosa ci dobbiamo trasformare.

La carta natale rivela un momento congelato nel tiempo, quello della nostra nascita, ma ben sappiamo che i pianeti continuano a muoversi ed ad attivare punti specifici della nostra impronta iniziale sia attraverso i transiti che con le progressioni.

Il processo di manifestazione del nostro Essere Nucleare è quindi in perpetuo divenire: per cooperare con questo movimento è necessario allora mettersi in ascolto con la parte profonda di noi stessi ed entrare in contatto con il Proposito dell’Anima.

A volte il cammino che ci viene proposto è abbastanza chiaro e facile da accettare. Altre volte invece ci obbliga a passare attraverso periodi di crisi a cui non sappiamo dare alcuna spiegazione: solo attraversando il dolore più profondo possiamo riuscire a sviluppare certe qualità che altrimenti sarebbero state relegate od impossibilitate ad esprimersi. Può essere che le circostanze della vita ci abbiamo allontanato da noi stessi e che quindi la crisi abbia come significato quello di portarci nuovamente in contatto con la nostra essenza più veritiera, oppure che il dolore voglia proprio far emergere nuove qualità profonde.

Insomma, il dolore è un messaggero che ci avvisa che qualcosa non è come dovrebbe essere, e che il nostro movimento vitale deve essere necessariamente aggiustato.

Liberamente tratto e tradotto dall’edizione spagnola “Los dioses del cambio” di Howard Sasportas.

Un abbraccio, Cristina.

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