Esperienze karmiche: ricordi di vite passate.

Questo è il racconto della regressione ipnotica di una paziente che Stanislav Grof, famoso psicologo transpersonale di origine ceca, descrive nel libro “The adventure of Self Discovery”.

“Il processo stava producendo un enorme effetto sulla paziente. Questa descrisse come si trovava nel bel mezzo di una violenta battaglia nell’antica Persia. All’improvviso sentì un dolore acuto nel petto provocato da una freccia. Si trovava quindi stesa per terra, nella polvere, in una giornata di gran calore. Nel cielo azzurro sopra di lei incominciò ad intravvedere degli avvoltoi che poco a poco si avvicinavano a lei volteggiando in grandi circoli. Gli animali infine si appoggiarono per terra e la circondarono aspettando che morisse. Lei però resisteva e rimaneva in vita, ed allora alcuni di questi avvoltoi si avvicinarono ed incominciarono a strapparle pezzi di carne viva. Gridando e tirando colpi intorno a lei, la donna cercava di combattere una battaglia disperata ma già persa contro i rapaci. Alla fine si arrese e morì. Quando concluse questa esperienza la donna si liberò della sua fobia verso gli uccelli e le piume, una paura incosciente che l’aveva accompagnata durante moltissimi anni”.


Stanislav Grof descrive questa esperienza a cui lui partecipò in prima persona come un fenomeno transpersonale la cui descrizione è presente in molte culture e religioni del mondo. Si tratta di esperienze karmiche o ricordi di vite passate, una delle manifestazioni vitali più drammatiche degli stati alterati di coscienza.

Le esperienze karmiche consistono in una sequenza di esperienze vissute in altri periodi storici e/o Paesi. Spesso sono circostanze caratterizzate da una forte emozione e delle quali i protagonisti sono in grado di descrivere con un sorprendente grado molti dettagli, specificando gli scenari fisici e le circostanze storiche.

Una caratteristica importante delle esperienze karmiche è la convinzione che questi avvenimenti siano ricordi personali di una vita anteriore. E sia nel caso che le si consideri una prova evidente a favore della reincarnazione che nel caso contrario, va comunque preso atto che sono fenomeni psicologici importanti con un potenziale curativo e di trasformazione molto alto.

Esperienze di questo tipo hanno ispirato concetti come la rinascita e la legge del karma proveniente dall’India. Secondo queste filosofie la nostra esistenza non è limitata ad un’unica vita, ma consiste in una serie di reincarnazioni successive. Generalmente le persone non ricordano le vite anteriori eccetto in occasioni speciali nelle quali i ricordi isolati di avvenimenti importanti delle nostre vite passate emergono alla nostra coscienza.

Per comprendere l’importanza psicologica delle esperienze delle vite passate dobbiamo prendere atto che il concetto della reincarnazione è presente nella maggiornanza delle culture antiche e preindustriali. È ad esempio la pietra fondamentale dei grandi sistemi spirituali dell’India: induismo, buddismo, giainismo e sikhismo, e anche del vajrayana tibetano. Ma non solo: anche gli antichi egizi, gli indios americani, i parsi, le culture della Polinesia ed il culto orfico dell’antica Grecia condividevano queste credenze. Ed persino nel nostro Cristianesimo furono presenti fino a quando vennero censurate con il Concilio di Costantinopoli.

Un altro aspetto importante relativo ai ricordi delle vite passate è il suo straordinario potenziale terapeutico e trasformatore, confermato in numerose occasioni dagli psicoterapeuti e dai ricercatori degli stati alterati di coscienza. 

Quando il contenuto dell’esperienza karmica si rivela alla coscienza è capace di spiegare molti aspetti della vita quotidiana della persona in questione che altrimenti rimarrebbero incomprensibili. Difficoltà a relazionarsi con certe persone, paure senza spiegazione, attrazioni particolari, oscuri problemi emozionali e psicosomatici incominiciano ad acquisire senso come oneri karmici provenienti da una vita precedente. Questi problemi sono poi soliti scomparire quando l’esperienza viene integrata dalla coscienza.

Dopo l’esperienza karmica in cui si è rivissuto una “vita anteriore” in moltissimi pazienti sono stati osservati ripetutamente il sollievo o la totale eliminazione di gravi dolori psicosomatici, depressioni, fobie, asma psicogenico, emicranie e altri tipi di problemi che resitevano ad una varietà di trattamenti medici convenzionali.

Ma i ricordi delle vite passate possono altresì convertirsi in una fonte di considerevoli problemi. Quando si avvicinano alla coscienza ma non sono ancora pronti per manifestarsi in maniera completa, sono soliti produrre un profondo impatto nella psiche della persona e causare difficoltà fisiche ed emozionali importanti.

La persona in questione prova in diverse parti del corpo sensazioni strane che non hanno riscontro nella realtà quotidiana. Può notare ad esempio timori infondati verso certe persone, luoghi o, al contrario, irresistibili attrazioni. Si può arrivare a sentire acuti dolori nel corpo o sensazioni di soffocamento per cui non si trovano spiegazioni mediche. Le immagini di un viso, di un luogo o di un oggetto sconosciuti emergono ripetutamente nella coscienza.

Tutti questi elementi sono parti significative di uno schema karmico che non è ancora emerso completamente alla superficie e che, sperimentati fuori contesto, risultano incredibili e completamente irrazionali.

Altri problemi si possono generare quando questo tipo di esperienze karmiche forti incominciano ad emergere alla coscienza nel bel mezzo della vita quotidiana. La perturbarzione che riescono a produrre influisce fortemente nel normale funzionamento della vita della persona. È probabile incominci a sentire l’impulso di conoscere a fondo la questione karmica che sta vivendo per poterla in questa maniera completare ed in un certo senso comprendere.

Alcuni individui sotto l’influenza di ricordi di vite passate hanno riconosciuto certe persone che facevano parte della loro vita attuale come “compagni karmici”, definizione con la quale si intende sia acerrimi nemici che anime gemelle. Incominciavano perciò a ricercarle ripetutamente per potersi confrontare o stabilire un legame affettivo con loro.

Queste situazione senza dubbio possono generare confusione ed uno stato generale di scomodità. L’esperienza completa di un ricordo karmico non significa la fine di tutti i problemi.
Anche quando tutto il processo arriva ad un termine e si siano accettate tutte le implicazioni connesse, esiste la possibilità che le persone vivano una sfida addizionale.

Hanno infatti vissuto profonde ed importanti esperienze che però non fanno parte della nostra cultura e perciò hanno il compito di riconciliarle con la visione del mondo tradizionale proposto dalla civiltà occidentale.

Questo processo può risultare facile per coloro che non condividono una cosmogonia scientifica, visto che troveranno senza dubbio molto interessante il tipo di esperienze che hanno vissuto. Coloro che invece possiedono un orientamento fortemente intellettuale e razionale sentiranno mancare il terreno sotto ai loro piedi e probabilmente entreranno in un periodo di sgradevole confusione come risultato di aver vissuto un certo tipo di esperienze che minacciano il loro sistema di credenze.

Liberamente tratto e tradotto dal libro di Stanislav e Christina Grof “The Stormy Search For The Self: A Guide To Personal Growth Through Transformative Crisis ” (1990).


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